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Lo stress positivo si definisce eustress. E’ lo stress che ci aiuta a trovare una motivazione, a migliorare la nostra produttività e a raggiungere i nostri obiettivi.
È probabile che una persona che si sente sicura delle proprie capacità sperimenti uno stress positivo. Se invece percepisce una situazione di minaccia e di angoscia, allora proverà uno stress negativo, il distress,  accompagnato da sintomi psicofisici.
L’eustress è faticoso ed esigente con il soggetto e con l’ambiente, è più positivo perché ci si vede sempre capaci di fare tutto e si prevede la possibilità di raggiungere la meta.

Con il distress viene fuori la versione più negativa di noi stessi. Fin dall’inizio mettiamo in discussione la possibilità di riuscire a portare a termine un obiettivo e le nostre capacità, e così emerge il “non lo faccio e così evito i problemi”
Stress positivo (eustress)
Genera attenzione ed emozione
Aumenta la produttività
Amplifica la consapevolezza di sé
Durata a breve termine
Stress negativo (angoscia)
Genera preoccupazione, ansia e sentimenti negativi
Comporta problemi e disagi a livello psicofisico
Diminuisce la produttività e le nostre capacità di reagire
Durata a lungo termine

Lo stress quindi può essere buono o cattivo, dipende da che punto di vista affrontiamo la situazione. Se in un primo momento non ci è chiaro ciò che ci si presenta davanti, allora si genera distress, che però con una riformulazione temporanea può diventare un “perché no, andiamoci”, e quindi eustress. Allo stesso modo, quando di primo acchito affrontiamo un’attività con entusiasmo, può assalirci il dubbio, e passiamo dall’eustress al distress. Ci succede più spesso di quanto immaginiamo, la doppia componente stress buono/cattivo c’è sempre, ed è proprio grazie a questa dicotomia che possiamo cambiare il nostro approccio e raggiungere i nostri obiettivi.  Ci sono persone più inclini a soffrire distress o eustress. La differenza la fa l’atteggiamento per questo permettetemi di fare una esempio: Il fatto che piova è una condizione, sulla quale non si può intervenire, pertanto, bisogna individuare la giusta cause che possa sostenere la condizione. Piove esco lo stesso ma mi porto l’ombrello per ripararmi. La nostra mente e noi stessimo possiamo far cambiare le condizioni anche se non ci piacciono, l’unica cosa che possiamo fare e trovare come intervenire; individuare le giuste cause.